L’intento dell’articolo di oggi è approfondire il rapporto del mercato secondario dei domini di alcuni Stati. Saranno infatti riportati i dati di vendita degli anni dal 2011 al 2014 (per l’anno corrente sono dati ovviamente parziali, aggiornati a novembre) tratti da DnJournal e DnNews, in modo da avere un’idea sui diversi andamenti.
Si considerano solamente le vendite sopra i $15k. I prezzi sono convertiti in dollari (con il tasso di cambio approssimativo relativo al periodo della vendita) per uniformare i prezzi.
Sono considerati sia domini con estensione ccTLD che quelli con gTLD ma con key relative alla lingua di ogni Stato.
C’è da fare una premessa: i dati riportati sono solo quelli resi pubblici dai venditori. Chiaramente non possiamo fare considerazioni su vendite private. Ho integrato i report di DnJournal con quelli di DnNews, che, avendo il proprio focus sui soli domini .IT, completano le classifiche americane con dati a noi utili. Invito dunque a considerare i dati come parziali. Resta comunque utile, secondo me, osservare i grafici delle transazioni e dell’importo medio delle vendite, che lasciano intravedere l’andamento generale di ogni TLD.
Grafici andamento delle vendite dal 2011 a novembre 2014 (anno parziale)
Ogni lettore potrà trarre le proprie considerazioni da questi grafici. Ci sono dati oggettivi:
- un aumento spaventoso dei domini cinesi come numero di vendite in pochi mesi
- un prezzo medio altissimo dei domini cinesi, che registrano alcune vendite milionarie per singolo nome
- una costanza del mercato europeo che rimane piuttosto costante per quasi tutti i Paesi
Altri dati sono interpretabili (anche a causa della penuria di dati):
- nessuna vendita ad esempio per domini .es sopra i 15k dollari per ora nel 2014
Come è stato giustamente fatto notare nella sezione “Come guadagnare con i domini” del forum, ci tengo a precisare che queste vendite riguardano una percentuale veramente esigua dei domini registrati o ricomprati. Con questa nota a fine articolo vorrei mettere in guardia chi non è pratico del campo a non investire senza uno studio preventivo: come ogni settore si deve avere esperienza e affidarsi a professionisti per evitare danni e perdite economiche.
Margini di profitto e miglioramento ci sono in questo settore, e credo siano ampi, ma bisogna sempre agire con “know how”.
Paolo De Gregorio
paolinope29
Domainr.it