Tik Tok: dopo popolarità e pubblicità, lo scontro con Instagram

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tik tok come funziona

Se parliamo di Social Network, il pensiero oggi non può che andare al “Social del momento”, cioè Tik Tok. Nato circa 1 anno fa da una fusione con Musicall.ly, oggi Tik Tok viene additato come il nuovo fenomeno Social che attrae i più giovani (ha un target analogo a Snapchat), ma non solo i giovani: è notizia di questi giorni lo sbarco di alcuni noti politici italiani, anche se ad alcuni sta andando parecchio male.

Come funziona Tik Tok

Si tratta di un’app che permette di pubblicare mini video da 15 secondi dove cantare in lip-sync (cioè muovendo la bocca sincronicamente con la canzone o lo spezzone di un film scelto e caricato nel video) o ballare o ideare mini-video comici (o presunti tali…).

A differenza di Instagram e simili, permette in qualche maniera “di essere chi in realtà non si è”, acquisendo il fascino legato a un cantante, una canzone o una situazione di un film.

Naturalmente, ad accentuare questa forma di fuga dalla realtà, si aggiungono altri elementi:

  • Effetti speciali come il cambio d’abito, filtri, adesivi, effetti 3D, etc
  • Tipologie differenti di video: musical, balli, recite, presentazioni comiche di vario tipo.

Infine, un elemento da non sottovalutare, che ha contribuito alla diffusione dell’app: la possibilità di salvare i contenuti prodotti su Tik Tok e condividerli anche su altri Social, in primis su Instagram (feed e stories).

L’app è quasi arrivata al miliardo di iscritti (siamo a circa 900 milioni, nel momento in cui scrivo); in Italia oltre 2 milioni di persone hanno effettuato la registrazione. I TikTokers – così si chiamano i nuovi adepti di questa “setta Social” – sono per lo più appartenenti alla Generazione Z, ossia i nati dopo il 1995.

Un’app per teenagers, insomma, che comincia ad interessare le mire degli esperti di marketing.

Zelig, Xfactor e Italia’s Got Talent hanno già cominciato a lavorarci, lanciando delle “challenge”, delle vere e proprie sfide lanciate ai giovani utenti, per produrre video tematici.

Ottima mossa per penetrare il target più giovane, come fatto anche da Inter, Vodafone, Nike e altri.

Oltre alle hashtag challenge sponsorizzate, le aziende possono inserire dei video pubblicitari nello stream di video, con call to action che portano a siti web e app, ma anche creare maschere e filtri brandizzati da rendere disponibili per gli utenti.

È un ottimo inizio, ma potrebbe non bastare.

Sembra infatti profilarsi all’orizzonte uno scenario simile a quello già visto con Snapchat e Instagram. Snapchat, in grande ascesa, fu sostanzialmente cannibalizzato da Instagram a livello di funzionalità, finendo da allora un po’ in secondo piano, quanto meno a livello di azioni di marketing sulla piattaforma (ad eccezione di alcune campagne brand di ampio respiro, soprattutto in USA).

Lo scenario sembra simile per via di una notizia da non sottovalutare: Instagram, ancora una volta, osserva la situazione e interviene prontamente. È in rampa di lancio, infatti, la funzionalità REELS di Instagram, con cui – di fatto – produrre la stessa tipologia di contenuti musicali realizzabili con Tik Tok. Attualmente in test in Brasile, Reels si trova tra il Boomerang e il Superzoom, quindi tra le opzioni attivabili nelle stories. Le opzioni di modifica del video sono ancora poche, ma superata la fase di test in Brasile – dove Tik Tok è ancora poco noto – possiamo attenderci il lancio worldwide di questa funzione.

Tik Tok al momento vede diversi vip italiani e non tra i protagonisti, ma sembra essere ancora troppo fragile per affermarsi con forza nelle strategia di marketing più classica e diffusa.

Non a tutte le aziende interessa il target teenagers, oltre al fatto che il video è ancora uno strumento complicato per molte aziende di piccole e medie dimensioni

Inoltre si dovrà capire come verrà assorbita l’ormai imminente spallata che arriverà da Instagram.

Magari continuerà a sopravvivere, senza mai affermarsi con forza in Europa? O al contrario riuscirà a conquistare anche un pubblico più maturo, senza farsi abbandonare man mano dai giovanissimi?

Guadagnare con Tik Tok

Nel frattempo, comunque, c’è chi riesce a guadagnare con Tik Tok. Gli “influencer” infestano naturalmente anche questo canale, con cifre da capogiro soprattutto nel mercato americano (si favoleggia addirittura di picchi di 300.000 dollari per una sponsorizzazione su Tik Tok).

Ma non c’è da sorprendersi: parliamo di influencer con una fanbase forte anche su YouTube e Instagram, che presidia anche questo canale.

Baby Ariel, ad esempio, ha 30 milioni di follower su Tik Tok, e quasi 10 milioni su Instagram. Loren Grey, Jacob Sartorius, Elisa Maino, Luciano Spinelli sono alcuni tra i TikToker più seguiti nel mondo e in Italia, ma non necessariamente nascono su Tik Tok: stanno semplicemente popolando e sfruttando un canale trendy, senza dimenticare di presidiare anche gli altri maggiormente mainstream.

Sono influencer a tutti gli effetti, non solamente TikTokers. Oggi è Tik Tok, domani chissà…

tik tok infografica

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