
Il problema di Facebook è, ormai da qualche anno, la scarsa visibilità naturale che garantisce a ciascun post. Questa visibilità pare sia sostanzialmente al di sotto dell’1%, mediamente. Ciò significa che se la tua pagina fan ha 1000 seguaci, solo a 10 di loro passerà nel news feed il contenuto che hai pubblicato. Evidentemente pochi. A partire da questo aspetto non irrilevante, ci si è cominciati a “guardare attorno”, in cerca di altri lidi dove sfogare i propri contenuti, prodotti e servizi. Come ulteriore effetto, si è rilevato un calo di utenti, talvolta registrato da numeri e dati concreti, ma più spesso figlio di considerazioni empiriche e soggettive.
Da questo punto di vista, Instagram sembra meglio ai più. Pare il nuovo Eldorado per i Social entusiastici, ha sconfitto Snapchat, è il luogo virtuale dove a breve si potrà vendere direttamente online… ma bisogna prestare attenzione. Il motivo è semplice: ci sono ad oggi meno utenti iscritti rispetto a Facebook e, conseguentemente, anche meno contenuti pubblicati ogni minuto. Con l’ovvio effetto che anche i tuoi contenuti avranno un apparente maggiore risalto rispetto a quanto avviene su Facebook.
Però Instagram è in enorme ascesa, anzi è il Social Network del momento: ciò farà si che anche su Instagram – che attualmente garantirebbe mediamente una visibilità per ciascun post del 4/5% secondo alcune stime – si avranno prestissimo gli stessi problemi di visibilità presenti sui contenuti di Facebook.
Attenzione – le cifre indicate relative alla visibilità dei post sui Social sono soggettive e variano da account ad account.
Osservando però questi grafici relativi al mercato USA (sempre il più maturo e “anticipatore” di qualunque trend online), si evince una storia che spesso è differente da quella che i consulenti marketing o i vari blog rilanciano con facilità, ad esempio:
- non è vero che “Facebook è morto”. Anzi, rimane al top tra i canali di comunicazione online in uso. È utilizzato in prevalenza da adulti, ma la penetrazione tra i teenager rimane comunque elevata (>50%). Ricordiamo, inoltre, che in ottica di business il pubblico adulto è quello “spendente”, quindi è il target rilevante per praticamente qualunque attività.
- Instagram è in forte ascesa, vero, soprattutto tra i più giovani. Ma è ancora lontano ad avere i numeri di Facebook.
- Snapchat morto? Si sarebbe portati a dire di si, osservandone il trend anno dopo anno, eppure resiste ancora abbastanza bene per il pubblico giovane statunitense (per quanto ancora?).
- Pinterest, zitto zitto, ha resistito per anni e si sta ritagliando una certa crescita anche nel pubblico più adulto, raggiungendo fatturati ragguardevoli. A questo si aggiungano certe notizie recenti quali l’esordio eclatante in borsa e l’apertura di Pinterest Ads anche in Italia…
- Che lo si consideri un motore di ricerca o un social network (probabilmente non è né l’uno, né l’altro), YouTube continua ad essere il mondo virtuale più attrattivo per qualunque età. Un luogo perfetto per trovare contenuti di qualità e – lato business – trovare spazio per le proprie comunicazioni commerciali.
- Attenzione alla lenta ma progressiva evoluzione di piattaforme spesso sottovalutate lato business, come WhatsApp.
- Soprattutto, attenzione a puntare tutto su canali molto amati dai più giovani: l’amore delle nuove generazioni verso determinati strumenti si tramuta in maniera repentina in indifferenza e poi abbandono…
Ancora una volta, il messaggio di fondo è: cautela nelle scelte estreme, vedasi abbandono dei Social di Unicredit (motivazione “perché Facebook non è etico” – invece le banche lo sono? Cosa significa essere etici, oggi?) e di qualche altra azienda.
Bisogna sempre avere la barra dritta sui contenuti, sui messaggi di fondo e sui propri obiettivi, da veicolare tramite gli strumenti più convenienti e “saldi” in un dato momento (presente).