Come migliorare la visibilità dei propri contenuti ed ottenere più visite naturali?
Ci sono diversi modi che includono il lavoro di SEO Specialist, ma ci sono anche diverse buone pratiche davvero veloci che puoi fare in autonomia e senza particolari competenze tecniche.
Ne ho individuate 5, in particolare, che sfruttano ciò che già è stato pubblicato nel tuo sito web. Vediamole
5 buone pratiche per migliorare la visibilità dei propri contenuti online ed ottenere più visite
1. Allunga i testi più corti
Si vedono spesso pagine online di presentazione dei servizi principali o dei prodotti principali di alcune aziende formate da testi di poche righe, a volte una foto… Al di là della mestizia e della scarsa passione che così facendo si trasmette all’utente (potenziale cliente), il quale non ti percepirà di certo come “un esperto del settore”, bisogna ricordare che un testo lungo contiene con più probabilità una serie di parole chiave e informazioni utili a dare maggiore visibilità alla tua pagina sulle ricerche degli utenti nei motori di ricerca. Vengono valutati, infatti, co-occorrenze e sinonimi (ne ho parlato su Bee Social)
Una buona norma, pertanto, è quella di passare in rassegna i testi delle pagine principali del tuo sito (e delle news principali), cercando di sviluppare in maniera approfondita il discorso, ampliando il tema e spiegando con maggiore dettaglio. La domanda da porsi è: “quali altre informazioni vorrebbe leggere l’utente che approda su questa pagina?”
In particolare, uno sforzo potenzialmente produttivo in ottica SEO è quello di individuare grazie a Google Search Console tutte le pagine che si trovano in una posizione media appena al di fuori della prima pagina Google, ossia in seconda pagina, dall’undicesima alla ventesima posizione.
Sono contenuti che si trovano a un passo dalla prima pagina: potrebbe bastare uno sforzo non eccessivo lato contenuto per essere premiati in termini di visite. Se poi trovi un modo per linkare queste pagine, il gioco è fatto (NB: ovviamente i risultati dipendono dalla competitività delle SERP – search engine results page).
2. Aggiorna i contenuti delle pagine principali
Come per qualunque cosa nella vita, è necessaria costanza. Se curi un sito web, costanza fa rima – tra le varie cose – con l’aggiornamento periodico delle pagine centrali per il tuo business. Il che significa aggiornare le informazioni in esse contenute (le cose cambiano nel tempo): fin dal 2011 Google premia la freschezza dei contenuti, ossia quanto sono aggiornati rispetto ad eventi ricorrenti, notizie recenti o aggiornamenti di prodotti e servizi.
Come spiegato perfettamente da Tagliaerbe, Google rileva la freschezza di un contenuto dalle modifiche impattanti sul contenuto principale del testo (non piccole modifiche), da improvvisi aumenti delle condivisioni Social, da link in ingresso provenienti da altri siti e dalla creazione di nuove pagine nel sito – oltre alla data di ultimo aggiornamento delle specifiche pagine.
3. Attento a Frequenza di Rimbalzo e Tempo di Permanenza sulla pagina
Allungare e aggiornare i testi porta altri due vantaggi importanti che hanno a che fare con frequenza di rimbalzo (bounce rate) e tempi di permanenza sulla pagina. Sono considerati fattori di ranking entrambi:
- il tempo di permanenza dev’essere il più possibile alto, in quanto indice di contenuti interessanti trovati dall’utente che ha un determinato bisogno informativo;
- la frequenza di rimbalzo dev’essere il più possibile bassa. Questo valore è influenzato fortemente dall’argomento e dal tipo di sito, da come è strutturato.
Aggiornare e allungare testi produrrebbe buoni effetti su questi due valori, poiché sono modi per creare contenuti ingaggianti e interessanti per gli utenti.
Per la frequenza di rimbalzo si può lavorare a livello di contenuti correlati, link interni di approfondimento, rapidità di caricamento del sito e una user experience che invoglia l’utente a navigare nel tuo sito. Ovviamente: più hai contenuti curiosi e interessanti, più gli utenti si intratterranno volentieri.
Il tempo di permanenza può giovare anche di contenuti multimediali all’interno di un contenuto ben organizzato (suddiviso in paragrafi, con grassetti, corsivi, link, etc): immagini e video hanno una forte presa sull’attenzione del lettore.
4. Scegli Url corte
Non sempre abbiamo seguito questo prezioso consiglio, lo ammettiamo. Matt Cutts però ha lasciato intendere apertamente che gli algoritmi di Google terrebbero (condizionale) in considerazione le prime 4/5 parole di una Url: se questa cosa non ha un impatto certificato sulla visibilità in SERP, lo ha con buona probabilità sui Social e a livello di Click Through Rate.
Le Url più facilmente leggibili (le più brevi) sono più facilmente catturate dall’occhio umano, con conseguente click facilitato rispetto ad una Url più breve.
5. Velocità del sito e protocollo Https
Il 40% degli acquirenti online abbandona un e-commerce le cui pagine non si caricano entro 3 secondi
Fonte: https://www.thinkwithgoogle.com/articles/speed-is-key-optimize-your-mobile-experience.html
Già questa scoperta dovrebbe farti portare le mani al portafoglio per migliorare l’hosting su cui risiede il tuo sito: migliori prestazioni e maggiore sicurezza garantita dal protocollo https sono passi che prima o poi vanno fatti.
Al momento i costi elevati hanno dissuaso chi non ha un e-commerce, ma i costi scendono di mese in mese. Un’alternativa utile potrebbe essere quella di ottimizzare le immagini pubblicate (manualmente o con tool tipo kraken.io).
Conosci altri modi per sfruttare il patrimonio di contenuti già pubblicati in un sito? Parliamone…