
Oggi ho il piacere di pubblicare l’intervista del simpaticissimo e competente Claudio Gagliardini, vero pioniere del web. Claudio le ha viste praticamente tutte: dopo anni di esperienze nel turismo, oggi lavora in SeiDigitale, agenzia da lui fondata a Cremona assieme al socio Andrea Tadioli. Da questa intervista emergono a mio avviso due aspetti molto interessanti, spesso sottovalutati (anche dagli altri intervistati). Mi riferisco a:
- il valore immenso delle relazioni online, che possono fare la differenza tra un progetto di successo e un flop;
- i forti punti di contatto tra un business online e uno tradizionale…
Non svelo altro; parola a Claudio!
- Claudio, qual è la tua storia professionale in breve? Come sei approdato a lavorare nel web?
Vengo dal mondo del turismo, nel quale sono approdato intorno ai 20 anni per uscirne in modo forse definitivo nel corso del secondo lustro della prima decade del nuovo secolo. Scrivere 2008 mi sembrava troppo semplice. Di web, tuttavia, me ne occupo da quando esiste, con un percorso abbastanza lineare: webdesign (HTML e CSS), SEO, webmarketing, con particolare attenzione verso i social media. Dopo le olimpiadi di Torino 2006, quando ho definitivamente compreso quali fossero le potenzialità della rete anche in un settore superaffollato come quello turistico, ho deciso che avrei lavorato a tempio pieno in rete e così ho fatto, in boraso.com prima e oggi in seidigitale.com, che ho fondato tre anni fa a Cremona, insieme al mio socio Andrea Tadioli.
- Arriviamo subito al dunque: è veramente possibile guadagnare online o è una chimera? Qual è il tuo approccio verso il guadagno in internet? Dal tuo ultimo libro “Social Google Marketing. Fare business con Google…” sembrerebbe che non serva essere esperti sviluppatori o avere siti web per avere fortuna online…
La rete è un vero e proprio labirinto di opportunità, ma non è così semplice guadagnare online. In senso lato ormai qualsiasi attività o iniziativa, guadagna grazie alla rete, ma ci sono centinaia di migliaia di strade e milioni di percorsi differenti, e trovare il proprio non è affatto semplice. Il titolo del mio libro, scritto per Hoepli con Ale Agostini, allude al fatto che per le attività a carattere locale non sia più indispensabile avere un sito, grazie alle opportunità offerte da Google My Business, ma questo non significa che non sia comunque un buon investimento, pubblicare un sito web fatto bene.
Tanti business, tante strade diverse e nessun miracolo: servono solo applicazione costante, investimenti e ottimi consulenti.
- Sondaggi online, blog, mystery client, app, Social Media, e-book, affiliation, e-commerce: sembrano esserci molte possibilità per guadagnare tramite internet. Qual è la posizione di fronte a tutte queste alternative?
Ci sono molti strumenti diversi, tutti potenzialmente in grado di generare dei guadagni, ma quasi mai in modo diretto e lineare. Ad esempio: si guadagna con un blog? In 99 casi su cento la risposta è no e in quell’1% ci sono pochissimi veri professionisti della rete per i quali il blog rappresenta sicuramente un volano di business; ma anche per loro quel business non arriva quasi mai in modo diretto. Per vivere di advertising su un blog devi fare migliaia di visite al giorno e i costi saranno così importanti che il ricavo se ne andrà in buona parte in costi.
Quello che fa guadagnare davvero è tutto il resto, ovvero la visibilità e la popolarità che ottieni da quell’esperienza e le proposte che ne scaturiscono, in molti modi differenti e quasi senza alcuna programmabilità.
- Si può cominciare un business online anche senza avere autorevolezza online? Sono fondamentali le Digital PR per chi voglia sfondare nel mondo virtuale o sono un “di più” non sempre indispensabile?
L’autorevolezza è un parametro fondamentale, in rete e fuori. Se non hai autorevolezza offline è quasi impossibile che tu possa ottenerne in rete. Quindi, prima di partire con qualcosa in rete, occorre garantirsi autorevolezza, credibilità e credito in quello che si fa.
Per quanto riguarda le Digital PR, esse sono il fulcro del marketing e della comunicazione online, quindi farne a meno equivale ad un suicidio professionale, cui troppe aziende si sono o si stanno sottoponendo, purtroppo. Le relazioni sono il vero tesoro della rete!
- Cosa dovrebbe fare una persona che ha deciso di intraprendere un business online? Cosa consiglieresti e da dove cominciare?
Studiare la rete, comprenderne le dinamiche, capire come funziona la SEO, i social media e le nuove tecnologie della comunicazione. Non c’è nulla di più deleterio gettarsi in rete… senza rete!
- In sintesi: guadagnare con internet è un’attività “per tutti” oppure no? Anche per chi un lavoro già ce l’ha?
Guadagnare in rete non è poi così diverso che guadagnare offline, purtroppo. La rete è soltanto un luogo, sconfinato e difficile da esplorare ma, a differenza dell’offline, in questo ambiente è più semplice trovare punti di riferimento e “filoni” di materia preziosa cui tentare di attingere.
Come avviene per tutto il resto, decidere se tenersi un lavoro o mollare tutto e mettersi in proprio è qualcosa che deve scattare dentro in modo naturale, dopo un percorso di profonda conoscenza del buco nero in cui ci si sta gettando. Questo non offre la certezza di non schiantarsi, non è sicuro che se ne verrà fuori, prima o poi, né tanto meno che se ne verrà fuori pieni di soldi
Internet non è il nuovo Klondike. Esso è soltanto un modo nuovo di accedere al mondo, alle sue informazioni, alle sue opportunità e insidie. Come tutti i luoghi sconfinati, esso contiene di sicuro le migliori opportunità per noi, ma queste non sono indicate da una freccia colorata e semplici da trovare, ma si nascondono dietro migliaia di possibilità e di strade che ci porterebbero soltanto fuori strada.
Internet è per tutti, dunque? Sicuramente sì, circostanza che rende tutto più complesso.
Grazie mille Claudio! La ricetta che propone Claudio è un po’ diversa dal solito: relazioni pubbliche al centro di tutto, perché senza credibilità – soprattutto online – non si fa strada. Che ne pensate?