Non usare i banner per fare soldi con le affiliazioni pay per action

Foto Autore: Paolo Moro
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Guadagnare online | 0 commenti

"50.000 impression e neanche una vendita!" è un tipico messaggio che si può leggere sul forum di alVerde o su altri siti che si occupano di guadagno online. Il mio consiglio è sempre lo stesso: non usare i banner per cercare di fare soldi con le affiliazioni pay per action. I banner, tranne alcune eccezioni, non sono adatti a questo scopo.

Faccio un esempio numerico.

Supponiamo che il CTR (rapporto tra numero di click e numero di esposizioni) di un banner inserito nel template del tuo blog sia lo 0,5%. Supponiamo, inoltre, che il tasso di conversione CR (rapporto tra il numero di vendite e il numero di click) sia lo 0,2%.  Con questi dati per fare un click ci vogliono 200 esposizioni del banner; per fare una vendita ci vogliono 500 click; quindi per fare una vendita sono necessarie 100.000 esposizioni del banner. :D Quando guadagni con una vendita? Da un paio di euro a qualche decina di euro in base al valore dei prodotti che stai promuovendo. Lo stesso banner venduto direttamente ad un’inserzionista, ad esempio a 2/4 euro CPM (Costo per mille esposizioni), ti avrebbe fatto guadagnare alcune centinaia di euro e l’inserzionista avrebbe giustamente pagato per la visibilità ottenuta sul tuo blog. I dati che ho supposto sono ottimistici. Questi sono i dati reali di un sito importante del settore hi-tech: 1.564.216 esposizioni, CTR: 0,04%, CR: 0,17%. Quindi, per generare una vendita, sono state necessarie più di un milione di impression. Fortunatamente, guadagna bene tramite i normali link testuali. ;)

Perché i banner non portano guadagno? I problemi sono due:

  • Cecità ai banner
    Gli utenti riconoscono inconsciamente la forma del banner e spostano la loro attenzione verso il contenuto testuale delle pagine Web, il messaggio pubblicitario contenuto nell’immagine rischia di non essere neanche preso in considerazione. Questo fenomeno è ancora più rilevante se consideriamo gli utenti abituali di un sito web: tendono inconsciamente ad ignorare la parte della pagina che sanno per esperienza contenere messaggi promozionali. Alcuni siti web tentano di risolvere questo problema proponendo creatività grafiche sempre più invasive e fastidiose. Ormai siamo giunti al punto di impedire la navigazione del sito all’utente per favorire la visualizzazione dello spot.
     
  • Basso tasso di conversione
    Gli utenti prima di effettuare un acquisto cercano informazioni, opinioni ed eventualmente offerte. Un banner non contiene nè informazioni, nè opinioni e a volte neanche offerte. Alcuni banner non sono proprio adatti a generare vendite. Un esempio concreto è il classico banner istituzionale con il logo dell’inserzionista, il suo slogan e un link alla home page del sito. Metti un banner di quel tipo in tutte le pagine del tuo blog e stai sicuro che non guadagnerai nulla tramite un programma di affiliazione.

    Il tuo obiettivo non è quello di far conoscere il sito dell’inserzionista ai tuoi utenti, ma quello di fargli acquistare un determinato prodotto entro pochi minuti/giorni dal click sul banner. Quindi devi utilizzare solo i banner adatti allo scopo.

    Ad esempio, c’è un banner di eDreams che visualizza questo messaggio "Volo+Hotel = Vacanze su misura. Risparmio garantito". Che effetto può avere sull’utente che lo vede? Se sei fortunato l’utente sta cercando una vacanza da prenotare, clicca, cerca la vacanza e pronota. Più verosimilmente, l’utente non è interessato ad acquistare subito una vacanza, visita per un po’ il sito di eDreams e non prenota nulla. Il giorno in cui sarà effetivamente interessato alla vacanza (magari dopo alcuni mesi dal click), ritornerà su eDreams senza passare tramite il tuo sito, farà l’acquisto e tu non guadagnerai nulla.
    Un banner decisamente migliore propone questo messaggio: "Vola negli Stati Uniti per € 499. Scade il 31 Maggio". Se un utente lo clicca significa che è realmente interessato all’offerta e sarà anche motivato a prenotare subito, altrimenti non avrebbe cliccato e sarebbe rimasto sul tuo sito.

Il problema della cecità ai banner può essere parzialmente ridotto variando periodicamente la posizione degli elementi grafici all’interno delle pagine web. L’alternativa, che sconsiglio, è quella di usare creatività impossibili da ignorare e per questo molto fastidiose. Pensi che un utente sarebbe propenso ad acquistare un prodotto che per 20 secondi gli ha impedito di leggere la pagina web a cui era interessato? :D

Il tasso di conversione può essere migliorato in questi modi:

  • Usa dei banner che promuovono prodotti specifici e in offerta. L’utente deve percepire un’immediata convenienza e sentirsi subito motivato all’acquisto. E’ inutile e sconveniente far uscire dal tuo sito gli utenti che non sono interessati ad acquistare il prodotto pubblicizzato tramite i banner.
     
  • Contestualizza i banner all’interno del sito. Difficilmente lo stesso banner andrà bene su tutte le pagine del tuo blog. Puoi mettere banner diversi per ogni post, per ogni tag o per ogni categoria. Il banner giusto nel posto giusto può avere risultati inaspettati in termini di CTR e CR.
     
  • Presta attenzione alla pagina di destinazione del link incluso nel banner: deve descrivere esattemente l’offerta proposta nel banner e non essere una pagina web generica (come l’home page).

In sintesi, la pubblicità funziona se non è invasiva e se aiuta l’utente a trovare qualche cosa che gli interessa davvero. In effetti, ho appena descritto i link testuali. :D

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Informazioni sull'autore

Paolo Moro, pioniere dell'affiliate marketing dal 2001, esperto SEO ed appassionato di finanza personale, vanta oltre 20 anni di esperienza come freelancer digitale. Fondatore di una startup web e presidente di due associazioni no-profit, Paolo combina competenze tecniche e manageriali. Nei suoi articoli offre approfondimenti su affiliate marketing, finanza personale e soluzioni finanziarie B2B, basati sulla sua pluriennale esperienza nel settore digitale.

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