Entri in un sito et voilà: si apre una bella pubblicità in primo piano che per tot secondi ti impedisce di cliccare altrove. Quanto è piacevole imbattersi in questi meravagliosi spot che hanno da tempo sostituito le obsolete finestre popup? :D
Gli utenti ignorano sempre più i classici banner, di conseguenza la pubblicità online è diventata sempre più invasiva e questo processo va avanti da anni. Ovviamente chi paga per ogni esposizione di una pubblicità non vuole che gli spot passino inosservati. E’ giusto quindi attirare l’attenzione, ma fino ad un certo punto. Il web non è la televisione: un film, una partita o una trasmissione Tv, in un determinato momento, sono unici e per questo siamo costretti/disposti a sopportare la pubblicità che li interrompe, ma un sito web spesso non ha questo potere. Trovare la stessa informazione in un altro sito è questione di un click.
Gli spot overlayer fanno guadagnare parecchi soldi ai siti che li sfruttano (tramite le concessionarie adv), ma quanto vale il disappunto degli utenti che se li devono sorbire? E’ giusto dare un prezzo anche a questo.
Tento di fare un’analogia con le DEM: ogni volta che inviamo una email pubblicitaria agli utenti della nostra lista, una piccola percentuale degli iscritti chiederà di essere di essere rimossa. Similmente, ogni volta che abusiamo della pazienza degli utenti proponendogli delle pubblicità troppo invasive ne perdiamo qualcuno.
A parte questo mi chiedo: un click (quasi forzato) su un overlayer, vale quanto un click spontaneo di un utente che ha notato una pubblicità di suo interesse? Dovendo pagare una campagna pubblicitaria tramite overlayer devo considerare che per raggiungere una piccola percentuale di utenti interessati al mio prodotto, darò fastidio ad una grande percentuale di utenti che al mio prodotto non sono al momento interessati? Questi utenti possono ricordarsi del mio brand come di quel rompip… che mette pubblicità fastidiose? Forse esagero… che ne pensi?
Informazioni sull'autore
Paolo Moro, pioniere dell'affiliate marketing dal 2001, esperto SEO ed appassionato di finanza personale, vanta oltre 20 anni di esperienza come freelancer digitale. Fondatore di una startup web e presidente di due associazioni no-profit, Paolo combina competenze tecniche e manageriali. Nei suoi articoli offre approfondimenti su affiliate marketing, finanza personale e soluzioni finanziarie B2B, basati sulla sua pluriennale esperienza nel settore digitale.