Chi ha un’attività “locale” (esempio: una pizzeria) può avere enormi vantaggi da un ottimo ranking su Google, però dovrà sempre e comunque riferirsi a quella che negli USA viene identificata come “Local SEO”: non c’è infatti alcuna ragione commerciale per volersi posizionare per la parola chiave “pizzeria” al di fuori dell’area geografica di competenza.
Come per qualunque aspetto del web marketing, anche la Local SEO ha le sue regole e le sue buone pratiche. Vediamo quindi alcune novità relative al tema, attingendo tra le varie fonti anche al Local SEO Moz Report 2019, che puoi scaricare integralmente in lingua inglese qui: https://moz.com/products/local/state-of-local-seo
Quali sono i fattori per entrare nei primissimi risultati local, nelle pagine Google
Dalle esperienze di chi si occupa attivamente di SEO locale negli USA, emerge questa classifica dei fattori principali di posizionamento nel local pack di Google:
- Prossimità dell’indirizzo alla posizione dell’utente che sta cercando un’informazione – fattore che spesso genera una serie di risultati non ottimali per gli utenti, anzi di bassa qualità.
- Associazione corretta della categoria del profilo Google My Business, rispetto alla ricerca dell’utente.
- Qualità e autorevolezza dei link in ingresso al sito web principale dell’attività locale (profilo Google My Business e sito web ufficiale “sono connessi” tra loro).
- Coerenza e qualità a livello di citazioni (e link) da parte di siti esterni.
- Le recensioni hanno un forte impatto sul local ranking (quantità e qualità).
Anche se quasi una persona su quattro tra quelle interpellate ritiene che i meccanismi che determinano il ranking local siano complessi e ancora poco studiati.
La SEO Local è un tema di strategia generale e comunicazione
Nulla di nuovo sotto al sole, onestamente. Ancora una volta, semmai, è un tema di comunicazione e di strategia di marketing. Nel momento in cui prossimità di indirizzo e categorizzazioni sono adeguate alla ricerca dell’utente, gli elementi differenzianti rispetto alla concorrenza sono dati da:
- Strategia SEO ad ampio respiro messa in atto (o lasciata al caso) da parte dell’attività locale, a livello di sito web ufficiale.
- Strategia di marketing generale: a livello di promozioni, offerte, eventi, produzione di contenuti e stimolazione di recensioni che possono trovare spazio non solo nel sito aziendale, ma anche in tutti i Social Network dell’attività, Google My Business incluso.
Ci si imbatte online, sempre più di frequente, nell’idea per cui Google è la nuova homepage per le attività locali. Il motivo è presto detto: tutti gli snippet, i box informativi, le schede GMB visualizzate su mappa e direttamente in SERP Google, rappresentano un insieme informativo esauriente per l’utente che sta effettuando una ricerca. Utente che, dunque, non avrà più il bisogno di cercare dentro a siti web e forum, poiché tutte le informazioni di cui ha bisogno sono già esplicitate nella pagina dei risultati di ricerca.
Si parla, quindi, di ricerche “zero click”.
Da un’analisi condivisa da Rand Fishkin, a giugno 2019 le ricerche Google che non hanno portato ad alcun click da parte dell’utente hanno superato il 50%. L’utente vedere la pagina dei risultati di ricerca e ottiene già lì tutte le informazioni di cui ha bisogno.
Da mobile il trend è ancora più evidente; negli ultimi 3 anni, i click su Google si spostano palesemente verso gli annunci pubblicitari, a discapito dei risultati naturali, “fregati” per così dire sia dalla prominenza delle ads, sia da pagine dei risultati di ricerca sempre più ricche di informazioni complete, con effetti appunto di “zero click” in SERP.
Il 64% degli esperti interpellati nell’analisi di Moz concorda che Google sia diventato la nuova home page delle attività locali.
Sicuri che ti servano solamente “Facebook e Instagram per vendere di più”… ?