Licenziarsi dal lavoro e vivere con il proprio sito: intervista a Stefano Mini

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Per imparare “a fare”, è sempre una buona idea osservare i migliori. Con tal fine, imparare appunto, iniziamo oggi un piccolo ciclo di interviste con blogger che “ce l’hanno fatta”: con spirito di iniziativa, sacrifici e buone idee riescono ad ottenere visibilità, visite e lavoro.

La nostra primissima intervista è dedicata a Stefano Mini. Stefano è un blogger professionista e amministratore di Mindcheats.net (nel quale si possono trovare interessanti risorse gratuite, ad esempio delle regole per costruire un cv vincente…).

Stefano, a luglio 2013 si è licenziato dal suo lavoro dipendete e vive, da allora, con le rendite del suo sito web, sul quale lavora a tempo pieno.

Proviamo a “rubargli” qualche segreto: ecco cosa ci ha svelato…

 

Intervista a Stefano Mini

1- Visite visite visite: spesso, non sempre, sono un obiettivo centrale in un progetto web. Come arrivare a fare visite, ad incrementarle costantemente? Cosa serve, dal tuo punto di vista e dalla tua esperienza?

Sul mio blog, queste sono le tre fonti di traffico principale:

  • 3-4 articoli ben posizionati su Google con parole chiave competitive.
  • Passaparola offline (sono anche i visitatori più fidelizzati).
  • Guest post che hanno un link verso il mio blog.

Per avere tanto traffico in tempi rapidi, sono convinto che il focus di ogni blogger debba essere sui guest post per siti leader di settore. Tutto il resto può, al massimo, dare una mano.

 

2- Social Media e visite, un rapporto in costante evoluzione: cosa ne pensi? Come rendere i Social Media un canale privilegiato per fare visite?

Dalla mia esperienza, i social media non sono un canale sostenibile per un blog che mira al profitto. Possono aiutare indirettamente (vedi sotto), ma io non ci perdo molto tempo. Ho avuto alcuni articoli virali che hanno portato da soli 5.000 visitatori in poche ore, ma sono visitatori inutili: non acquistano, non si iscrivono alla newsletter, raramente leggono altri post. Il social media marketing è ancora in fase embrionale, e credo che al momento esistano strategie più efficaci per ottenere traffico (come i già citati guest post).

Scrivere articoli virali è la moda del momento, ma secondo me è inutile scrivere un articolo “Quest’uomo apre una scatola che scopre in soffitta: quello che trova lo fa scoppiare in lacrime. Clicca ‘mi piace’ per guardare il video“. Okay, arriverai a 5.000 like e 50.000 visite in un giorno, e poi? Cosa ci hai guadagnato? Qualche euro di pubblicità? Il traffico utile, quello che serve per guadagnare, non si fa con gli articoli virali. Si fa con Google.

Uso però Facebook Ads, anche se in modo limitato, per promuovere i miei prodotti.

 

3- Quali sono le 3 cose che non devono mancare in un progetto che punti alla visibilità sui motori di ricerca?

In ordine di importanza:

Guest post: sono i link migliori. Gli scambi link sono inutili (a volte addirittura penalizzanti), le pagine “link consigliati” hanno poca influenza. Ma un link dofollow ottenuto grazie a un guest post su un blog importante ti può far schizzare nella top 3 della SERP.

Analisi keyword: è inutile cercare di piazzarsi su “guadagnare online” quando il tuo sito a mala pena sta in prima pagina per “ristorante Il Cuoco Ubriaco a Bassano del Grappa“. Cerca parole chiave poco competitive e posizionati su quelle, solo in seguito potrai ambire a keyword più importanti.

Social share: qui molti guru non sono d’accordo, ma la mia esperienza ha più volte provato che i social share contano, eccome. Il bottone “condividi su Facebook/Twitter/G+” deve esserci sempre a fine pagina, perché un maggior numero di condivisioni migliora il posizionamento. Attenzione: non sto parlando di fare social media marketing (ossia andare sui social network e promuovere il proprio sito), ma mettere un semplice bottone di condivisione.

 

4- SEO copywriting: hummingbird, co-occorrenze, citazioni, linking… una gran confusione. In sintesi, secondo te, come bisogna scrivere sul web per stimolare le visite e contemporaneamente instaurare un dialogo chiaro con i lettori? Qualche trucco / tool consigliato?

Il SEO copywriting ormai è semplice: metti la tua parola chiave nell’URL, title tag, H1, e massimo 3-4 volte ogni 1000 parole di testo. Tutto il resto è sovra-ottimizzazione, e può essere penalizzato da Google. Anche se non viene penalizzato, andare troppo oltre rende l’articolo sgradevole al lettore umano. Fare SEO copywriting, oggi, significa scrivere articoli così belli e completi che gli utenti sono portati a condividerli su Facebook e linkarli nei loro siti di loro spontanea volontà.

E qui un segreto c’è, un segreto che tutti i blogger importanti hanno imparato dopo anni di esperienza: ottenere questi risultati è difficile e, per quanto bravo tu sia, ci vuole tempo. Perché l’unico modo per stimolare le visite e instaurare un dialogo con i lettori è scrivere bene. Molto bene. E non solo, bisogna scrivere cose interessanti per il target audience. Non esistono trucchi per scrivere articoli eccellenti, serve solo tanta, tanta pratica. Dove per “tanta” intendo “anni”. Mi dispiace, ma qui non ci sono scorciatoie.

 

5- Se un’azienda dovesse aprire un’area news/blog aziendale, quali consigli ti sentiresti di fornire?

Di trattarla come un altro asset aziendale. La bolla dotcom è esplosa perché gli investitori, affascinati da una mole assurda di visitatori a costi ridicoli, hanno iniziato a spendere milioni di dollari senza sapere in che modo avrebbero guadagnato. Quando si sono accorti che il numero di visitatori da solo non porta soldi, hanno chiuso i rubinetti. Puf, la bolla dotcom esplode.

Anche recentemente molte aziende hanno ripetuto lo stesso errore, prima con i blog e poi con il social media marketing: solo perché va di moda e porta molto traffico, hanno iniziato a spenderci soldi a palate. Un’azienda deve ricordare che la sua prima priorità è il profitto, il ROI. Deve quindi affidarsi a un esperto che gli parli in questi termini e abbia un piano realistico per generare rendite in modo diretto o indiretto.

Ho fatto consulenza a diverse start-up locali (offline), e in alcuni casi ho detto chiaramente che non aveva senso creare un sito internet, blog, o pagina Facebook, perché le priorità erano altre. Lo ripeto: i visitatori, se non comprano, sono inutili.

 

6- Se invece una persona comune volesse comunicare ed esprimersi online, cosa consiglieresti di fare? Quali strumenti suggeriresti?

Rispondo prima alla domanda degli strumenti. Secondo me sono due i software indispensabili per una persona che vuole comunicare online:

Il resto dipende dagli obiettivi. Vista la natura di questo portale, immagino parli di persone che vogliono aprire un sito che in futuro farà guadagnare. In questo caso, consiglio di rimanere coi piedi per terra e prepararsi a lavorare: per guadagnare bene con un blog serve un anno di lavoro costante. Per quanto sia un lavoro bellissimo, non è il paese dei balocchi.

Concentrarsi prima sulle cose importanti porta ai risultati migliori, e con questo intendo:

  •  Grafica semplice e snella.
  • -Post di qualità e utili per gli utenti.
  • Un modo efficace per farsi una lista email.
  • Guest post come se fossero la tua ragione di vita.

Quando queste basi sono a posto, puoi passare a tutto il resto.

 

7- Come trovi gli argomenti per il tuo blog?

Da tre fonti:

  •  Altri blog (rielaboro quello che hanno detto e do la mia opinione, sempre citando la fonte).
  • Libri (stessa cosa).
  • Esperienza personale.

Poi ci sono posti riassuntivi, come:

  • Gli articoli più virali del 2013 sul blog.
  • 5 libri che dovresti leggere.
  • Articoli completamente scollegati dall’argomento del blog (come post sulla tua vita privata o argomenti di attualità, massimo 2-3 l’anno).

 

Grazie Stefano!

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