Dopo le fantastiche interviste, conclusesi pochi giorni fa con Dario Vignali, abbiamo chiesto un ulteriore sforzo ai pazientissimi intervistati (che ringraziamo ancora una volta). Abbiamo provato a carpire quali siano le migliori modalità per guadagnare online. Precisamente abbiamo chiesto:
> Quali modalità ti senti di consigliare per guadagnare online? Quali sono le tue preferite?
Non serve aggiungere altro… la parola agli intervistati!
STEFANO MINI
Sono convinto che, in Italia, il modo migliore per guadagnare online in modo serio e stabile sia di vendere i propri prodotti o servizi.
Guadagnare con le pubblicità è difficile e rischioso, perché sei vincolato a una sola fonte di reddito (principalmente Google). Le affiliazioni sono già più interessanti, ma hanno un margine di guadagno non ottimale: se il mio utente è disposto a sborsare 100 euro per un prodotto, perché dovrei prenderne 25 affiliandomi con te, invece che 100 creando il mio prodotto?
Questi due sistemi di guadagno possono essere integrati per avere delle entrate extra, ma la spina dorsale del business deve essere la vendita di prodotti o servizi propri.
Circa il 95% delle mie entrate deriva da prodotti che ho sviluppato personalmente, e solo il 5% da affiliazioni. Non uso pubblicità perché per il tipo di business che ho costruito, ha un margine di guadagno prossimo allo zero.
ANDREA GIULIODORI
Se oggi partissi da zero, mi focalizzerei innanzitutto sulla costruzione di una lista email: non servono liste gigantesche, l’importante è che siano “responsive”, quindi porrei molta attenzione ai tassi di apertura, numero di clic/email, etc. Io attualmente sto guadagnando grazie ad infoprodotti scritti: metodologia “vecchia”, ma che mantiene elevati margini. A chi inizia oggi consiglierei di focalizzarsi molto su contenuti a pagamento che siano fruibili facilmente da dispositivi mobili: audio e video in sostanza.
ROSA GIUFFRE’
…messa così la domanda è un po’ generica… cosa significa? Di cosa ti occupi? In che settore operi? B2C o B2B? Guadagnare online significa che devi finalizzare la vendita online? Chi sono i tuoi competitors?
Io ‘guadagno online’ in termini di visibilità, contatti che poi si sviluppano e concretizzano in progetti di lavoro e supporti aziendali di consulenza, ma non ho un Ecommerce e non vendo fattivamente online nessun prodotto.
Un’azienda per ‘guadagnare online’ deve prima avere una strategia, capire chi è e cosa vuole fare, dove vuole andare, definire un target, tempi e metodi che permettano poi di valutare i risultati ottenuti. Non esistono quindi modalità preferite, ma soluzioni adattabili e personalizzate per ogni singola realtà.
Mi sento assolutamente di sconsigliare quindi coloro che propongono pacchetti stile ‘all inclusive’ tutto compreso, low-cost comprensivi di sito, social ecc ecc. Come possono essere certi di cosa hai bisogno? Magari la tua strada non è nemmeno quella dei social, ma quella di creare un bell’Ecommerce o quella di proporre i tuoi prodotti su un Marketplace. Prima di pensare a guadagnare, analizza, preparati e poi agisci.
DAVIDE “TAGLIAERBE” POZZI
Io credo che i banner abbiano fatto il loro tempo. Quindi, a meno di non avere un sito/blog che fa un traffico incredibile, e a meno di non avere un pubblico estremamente “cliccoso” (=che clicca sui banner in modo molto superiore alla media), considero il banner come un “di più” e non come la modalità sulla quale puntare.
Discorso leggermente diverso per le affiliazioni: se trovi dei buoni prodotti/servizi a tema con il tuo sito e il tuo blog, e sei una persona conosciuta, stimata, rispettata ed affidabile, puoi “consigliare” ai tuoi lettori un determinato prodotto o servizio che utilizzi abitualmente, e sicuramente lo venderai bene.
Ma attenzione: se consigli prodotti e servizi a raffica, perderai sicuramente credibilità (come spiega la famosa teoria dello “starnutatore” di Seth Godin: http://blog.tagliaerbe.com/2010/03/lo-starnutatore-nell-era-del-web-2-0.html)
Concludendo, personalmente credo che si possa guadagnare bene online in 2 modi:
- vendendo “se stessi” (=consulenze, docenze, etc.)
- vendendo i propri prodotti (=ebook, videocorsi, etc.)
Ovviamente, per riuscire a farlo, è necessario lavorare per lungo tempo (=qualche anno) sulla costruzione del proprio “personal brand”, sul dare (preventivamente) grande valore, spesso in modo gratuito, per ottenere fiducia: solo successivamente sarà possibile monetizzare.
SKANDE
Il guadagno online è il trasferimento di valore da terzi verso noi stessi, se vendiamo un prodotto/servizio sarà il denaro di chi lo acquista. In rete si può guadagnare molto più del denaro, ovvero un seguito e una reputazione, che andranno a ricompensare il nostro impegno per anni e riusciranno a sviluppare collaborazioni e nuove connessioni utili al nostro lavoro. Dalla conversazione nasce il mercato, il denaro non è l’unica metrica di guadagno online.
RUDY BANDIERA
Guadagnare online è una parola molto grossa. Mi spiego: cosa vuol dire? Vuol dire fare i soldi vendendo un prodotto, oppure con la visibilità (a sua volta in vendita) oppure facendo ADV oppure ancora vendendo visite e contatti?
Ecco, il problema è definire degli obiettivi e di conseguenza delle strade da percorrere. Penso che non si possa fare nulla, ripeto NULLA; senza dei buoni contenuti. Da li viene tutto il resto.
RICCARDO MARES
Guadagnare online è tutto e niente. Per un e-commerce significa portarlo a rendimento, quindi applicare ogni possibile tecnica per farlo andar meglio: usabilità, comunicazione, seo, sea, newsletter, social, cross selling, … bla bla bla.
Come sito legato al traffico le strade sono due: una è quella dell’advertsing, che funziona praticamene solo dal fantastigliardo di accessi al giorno in su, prostituendo il sito di adv. L’altra – ed è la teoria che già Skande ha spiegato più volte e che condivido – è quella di trasformare il proprio sito in un biglietto da visita itinerante, nel proprio curriculum evolvente. Per un approfondimento consiglio vivamente il libro di Riccardo (Fai di te stesso un brand: Personal branding e reputazione online): semplice ma preciso sull’astrazione di quello che il concetto di fare del proprio personal branding un business.
DARIO VIGNALI
Personalmente preferisco il guadagno passivo a quello attivo. Il mio obiettivo è sempre stato quello di far in modo che la crescita dei miei profitti non dipendesse direttamente dall’incremento della mia forza lavoro.
Faccio un esempio: se guadagnassi in base alle ore di consulenza che faccio o ai siti web che realizzo, i miei profitti sarebbero direttamente proporzionali alla quantità di consulenze svolte o al numero di siti realizzati.
In questa maniera, per guadagnare di più, dovrei dedicare un maggior numero di ore al lavoro.
Senza tenere conto che – seguendo questa strategia – arriverei a un punto di saturazione in cui non mi sarebbe possibile crescere i profitti senza dover assumere dei collaboratori.
I metodi che prediligo seguono quindi una strategia tanto astuta quanto difficile: scrivere vendendo e vendere scrivendo.
A cosa mi riferisco? All’Affiliate Marketing ovviamente!
L’affiliate marketing, per chi non lo conoscesse, consiste nel linkare prodotti altrui e guadagnare percentuali su ogni vendita generata attraverso il proprio link.
Grazie all’affiliate marketing, una volta scritto un articolo e inserito un affiliate-link, posso continuare a generare guadagni nel tempo senza ulteriori sforzi.
Ogni post va a generare un aumento di profitto accumulabile a quello dei post precedenti e, anche non scrivendo per settimane, continuerei a vedere un flusso costante di nuove entrate.
Inutile ripeterlo, questa è la mia tecnica preferita: mi permette di viaggiare, di non sentirmi dipendente dal lavoro ma, al contrario, di sentirmi padrone del mio tempo e dei miei progressi.
Può sembrare un concetto semplice, ma avere successo con l’affiliate marketing è veramente difficile.
Nel tempo mi sono costruito una mia personale formula di efficacia che oggi voglio condividere con i lettori di Alverde.
Ecco qua:
Traffico + strategia creativa + utilità + affiliate = profitto
Il traffico
Il traffico è il numero di visitatori in-target che leggono i miei post, senza di essi non vi sarebbe alcun guadagno.
Maggiore il numero di visitatori target, maggiore il numero dei profitti. Per generare traffico seguo sempre questa To-Do list “seo oriented”:
- Prima di scrivere il post faccio una serp analysis con uno dei tanti tool per il seo (eccoli) e do uno sguardo veloce a quanti visitatori mi porterebbe una keyword piuttosto che l’altra. (esempio: “creare un blog” o “aprire un blog”?)
- A questo punto scrivo l’articolo ottimizzato per la keyword in questione: mi preoccupo sempre di finire tra le prime tre posizioni nei risultati di Google. Imparare a fare seo onpage è fondamentale.
In questo modo mi garantisco una buona dose di traffico per il futuro.
Strategia creativa
Questo è un punto essenziale che mi differenzia da tanti altri blogger che raggiungono risultati insoddisfacenti.
Mentre realizzo il post mi occupo di trovare una strategia per aumentare la sua capacità di generare condivisioni. La seo non è tutto ed è sempre importante avere un piano B. Ricorda: i pulsanti di condivisioni non sono mai sufficienti!
Utilità
Quante volte hai sentito dire “Content is the king”?
Quando scrivo lo faccio per passione e non per puro profitto.
Le volte che mi impegno nella realizzazione di un nuovo post porto sempre attenzione alle mie emozioni: se provo passione ed entusiasmo posso star certo che sto creando un ottimo contenuto!
Solitamente cerco di dare consigli pratici e trasmettere al lettore la voglia di passare all’azione. Non scrivo mai meno di mille parole per articolo e – attenzione – solamente il 15% dei miei post contiene link affiliati.
Affiliate links
A seconda dell’argomento del mio post penso ai prodotti affiliati che potrei inserire. Per farlo, seguo una regola importantissima: cito e linko solamente prodotti che utilizzo e che conosco veramente.
Non bisogna mai permettersi di prendere in giro un lettore, non ci si può definire blogger di rispetto altrimenti.
Un’ultima furba considerazione è quella di inserire nei propri post vere e proprie guide all’uso dei nostri prodotti affiliati: come ci hanno aiutato? In che maniera li abbiamo utilizzati?
In questo modo i lettori saranno sicuramente più propensi ad acquistare!
Bene, questa è la mia strategia preferita per rendere profittevole un blog, ma non la sola che utilizzo. Difatti mi piace anche lavorare a stretto contatto con la gente: fare consulenze, creare infoprodotti, portare avanti progetti per altri e per me stesso.
Il mio unico obiettivo è non dovermi sentire in ansia per il troppo lavoro, poter gestire i miei impegni lavorativi come preferisco e poter viaggiare quando voglio. L’affiliate marketing è un ottimo strumento per raggiungere tutto questo!
Infine voglio ricordare che di prodotti affiliati da promuovere se ne trovano di ogni tipo e di ogni mercato: vestiti, trattori, mobili, orologi, servizi di internet marketing e tutto quel che si può immaginare sono già pronti per la vendita!
Basta dare un’occhiata agli affiliate program di amazon o di yoox, Asos per farsi un’idea veloce al riguardo.
Grazie a tutti! Gli spunti non mancano… Quali modi voi preferite per guadagnare online?