Intervista a Riccardo Mares: “tecnica + anima” la ricetta per aver successo online

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L’intervista di oggi è, a mio avviso, particolarmente interessante per la trasversalità professionale dell’intervistato: Riccardo Mares, conosciuto sul web come Merlinox, è “un tecnico” che sa comunicare. Dalla sua attività principale di Seo Specialist, si passa in un lampo a conoscere Riccardo come project manager, come developer creativo, anche come produttore di contenuti (Ricette 2.0, ad esempio) ed infine… come runner!

1- Visite visite visite: spesso, non sempre, sono un obiettivo centrale in un progetto web. Come arrivare a fare visite, ad incrementarle costantemente? Cosa serve, dal tuo punto di vista e dalla tua esperienza?

Dal mio punto di vista servono degli obiettivi di business, degli indicatori e delle tappe intermedie da raggiungere. Spesso consideriamo il sito web come un “qualcosa” che si pubblica, dimenticandoci che in realtà è un progetto informativo e un progetto di business.

Il traffico significa molto poco: è un po’ come nei bar del paese dove i tavolini erano assediati da clienti che con un caffè erano apposto per tutta la giornata. In quel caso il bar era pieno ma le casse vuote.

Se proprio bisogna parlare di visite ovviamente bisogna essere in grado di equilibrare le 4 (…3) sorgenti: diretto, referral, organico e adv.

Sono sorgenti di traffico ma implicano investimenti in: brand, PR, Seo e pubblicità.

Escludendo la pubblicità, sono investimenti ormai strettamente correlati: dipenderà poi dal settore e dagli obiettivi come verranno definiti i vari ratio, potrebbero esserci progetti dove basta l’ADV.

 

2- Social Media e visite, un rapporto in costante evoluzione: cosa ne pensi? Come rendere i Social Media un canale privilegiato per fare visite?

Non sono un Social Media Manager ma gestendo progetti web ovviamente ci sbatto il muso. Mi ricollego alla domanda di prima: i Social sono il principale veicolo per fare brand, PR e customer satisfaction. Ribadisco, ogni progetto deve avere un equilibrio delle sorgenti, ma è impensabile oggi non prevederli nelle attività.

Un’arma a doppio taglio, o meglio un’arma da conoscere bene. Qualche anno fa c’era OKNotizie, che con il titolo giusto e il “supporto” giusto, era in grado di portare numeri di traffico esagerati: ma con che reali risultati di qualità del traffico? Cosa voglio dire: probabilmente fare traffico è la cosa più facile, bisogna definirne gli standard di qualità per il progetto.

 

3- Quali sono le 3 cose che non devono mancare in un progetto che punti alla visibilità sui motori di ricerca?

Obiettivi, Qualità tecnica del sito, Contenuti.

 

4- SEO copywriting: hummingbird, co-occorrenze, citazioni, linking… una gran confusione. In sintesi, secondo te, come bisogna scrivere sul web per stimolare le visite e contemporaneamente instaurare un dialogo chiaro con i lettori? Qualche trucco / tool consigliato?

E’ accettabile “Scrivere per gli utenti”? No… direi di no. Secondo me conviene – specie in questo periodo SEO particolarmente “caldo” – astrarsi dagli algoritmi e veramente lavorare cercando di rispondere a due domande: cosa potrebbe gradire Google, cosa potrebbero gradire i miei lettori.

Detto questo un controllo totale della materia, una ricerca spasmodica di qualità dei contenuti con particolare riferimento al lessico e accurata e continua analisi keyword sono sicuramente le linee guida da seguire. Su un blog, ad esempio, sarebbe da fare un’analisi keyword per ogni post che si scrive, senza contare una verifica comparata per non creare conflitti con altri post.

Di tool ce ne sono tanti, bisogna però saperli usare, e non parlo di spingere i pulsanti: personalmente uso (obbligatoriamente) il keyword tool di Adwords, SuggestMrx e parecchia analisi delle SERP e dei competitor.

 

5- Se un’azienda dovesse aprire un’area news/blog aziendale, quali consigli ti sentiresti di fornire?

Di lasciare spazio all’anima dell’azienda, di fare sentire che è un’entità viva, quasi una persona. Ok al piano editoriale con tutto ciò che attornia il lavoro dell’azienda, ma ricordiamoci sempre che parliamo alla gente e la gente vive di emozioni e rassicurazioni.

 

6- Se invece una persona comune volesse comunicare ed esprimersi online, cosa consiglieresti di fare? Quali strumenti suggeriresti?

Sicuramente il blog è il principale format per comunicare: economico, veloce, stabile. Come rampa di lancio, fonte di traffico e investimento sicuramente i social network sono un ottimo medium. Ricordiamo però che il blog rimane dell’utente, i social dei propri titolari.

 

7- Come trovi gli argomenti per il tuo blog?

Bella domanda: negli ultimi mesi non li trovo, o li trovo e non trovo il tempo di scrivere. Sicuramente avere una buona collezione di feed, ben catalogata, aiuta. Poi anche qui, con un po’ di “anima”: ci sono blogger online prevedibilissimi tanto che se scopri i feed a cui si appoggiano puoi prevedere il loro piano editoriale.

Ok alla content curation, ma non può costituire IL piano editoriale, può rappresentarne una parte e comunque lo stimolo per andare oltre.

Ancora una volta i social, le discussioni, i forum sono luoghi ottimi per trarre ispirazioni. Un consiglio per un blog “serio”? Stabilire un piano editoriale con categorie e tempi in modo da avere sempre comune una “mezza idea”.

Le precedenti interviste:

Stefano Mini: https://www.alverde.net/blog/licenziarsi-dal-lavoro-e-vivere-con-il-proprio-sito-intervista-a-stefano-mini/1415/

Andrea Giuliodori: https://www.alverde.net/blog/personalita-e-tanta-ricerca-la-ricetta-di-andrea-giuliodori-per-sfondare-online/1421/

Davide “Tagliaerbe” Pozzi: https://www.alverde.net/blog/intervista-a-davide-tagliaerbe-lettura-e-personal-branding-per-guadagnare-online/1423/

Rosa Giuffrè: https://www.alverde.net/blog/intervista-a-rosa-giuffre-essere-speciali-e-accendere-un-faro-su-se-stessi-sul-web-aiuta-eccome/1428/

 

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