Poco tempo fa abbiamo mostrato come ci siano diversi magazine online che mantengono una maniacale attenzione a tutto ciò che è necessario per aumentare le visite in maniera esponenziale e virale: selezione dei contenuti, A/B testing sulle immagini e sui titoli, scelta di parole chiave sono solo 3 vie principali portate all’estremo da content creator come Upworthy.
C’è anche chi, però, fa il procedimento inverso: è il caso di alcuni quotidiani online come The Verge, ma anche Re/code o MIT Technology Review che nascondono i propri numeri e non incentivano i propri scrittori a guardare i loro stessi numeri. La motivazione è semplice: la pressione eccessiva verso le visite, verso i numeri, porta – secondo i direttori di queste fonti di contenuti – ad un abbassamento della qualità.
Comunque la pensiate, una cosa emerge forte, chiara ed innegabile: il web marketing è un intricato intreccio di relazioni non sempre così evidenti, rapporti di causa–effetto e di numeri. Numeri che sono l’unica vera prova certa che state operando con efficacia oppure no.
Ma chi o cosa “fa” questi numeri online? Parliamo delle pagine prodotti / servizi? Non proprio… La parte del leone la fa ancora una volta il tanto vituperato blog aziendale, che vanta delle statistiche spesso non conosciute e incredibili. Vediamone alcune che si riferiscono agli USA…
- Negli USA, le aziende B2B che hanno una strategia di content marketing seria, applicata tramite un blog aziendale, ottengono il 67% di contatti in più ogni mese rispetto alle aziende che non procedono in questa maniera.
- Il 62% delle aziende esternalizza il proprio content marketing (per la serie: noi azienda facciamo altro, lasciamo il content marketing a chi lo fa di professione).
- La produzione di contenuti interessanti è una delle motivazioni principali che spinge un utente a seguire un brand sui Social Media.
- I blog forniscono ai propri siti web un aumento delle pagine indicizzate anche fino al 434%.
- I blog forniscono ai propri siti web un aumento dei link in entrata fino al 97%.
- Il 58% dei consumatori ha fiducia nei contenuti di tipo editoriale.
- Il 68% dei consumatori spende tempo nella lettura di contenuti prodotti dai brand che seguono.
I numeri riportati sono certamente casi di analisi estremi e particolarmente positivi, rilevati nello scenario americano, sicuramente più “avanti” del nostro, ma che rivelano una tendenza piuttosto evidente.
Come sintetizza Alessio Beltrami di blogaziendali.com (PDF), i vantaggi generali e principali del blog aziendale dunque sono:
- volume del traffico verso il sito aziendale;
- posizionamento di parole chiave nella SERP di Google;
- lead generation diretta attraverso blog interni;
- lead generation indiretta con blog esterni al dominio principale;
- vendite, nel caso in cui il blog porti a un e-commerce e sia presente un sistema di tracciamento;
- list building;
- incremento del dialogo sui Social Media.
Tornerò presto sulle varie tattiche adottabili. Pensate che il blog aziendale possa essere una risorsa da cui un’azienda non può più prescindere? Quali altre tattiche di content marketing perseguite?
Fonti: exacttarget.com, blog.hubspot.com, b2bmarketinginsider.com, business2community.com, inboundwriter.com, mashable.com, contentoplus.co.uk, blogaziendali.com