
Il web marketing è una disciplina “fluida”, sempre in costante e repentino mutamento. I cambiamenti che si susseguono l’un l’altro nel mondo dei Social Media, del blogging, della scrittura per il web, del pay per clic, etc sono tali e profondi da avere un rapporto di influenza reciproca con gli utenti stessi che ogni giorno surfano il world wide web: il mutare dei gusti e delle conoscenze degli utenti genera cambiamenti nel web marketing, che a sua volta introduce novità che portano all’evoluzione degli utenti stessi, sempre più smaliziati, esigenti e “distratti” online, con sempre meno tempo.
Tra gli aspetti maggiormente dinamici del web marketing si trova, a mio avviso, tutto ciò che ha a che fare con i contenuti visuali: infografiche, video, immagini, gif e chi più ne ha più ne metta. Questo tipo di contenuti sono spesso sottovalutati o appannaggio di brand con ampi budget di marketing: ma attenzione, non è necessariamente vero che si tratta di contenuti costosi. A prescindere dal costo, comunque, tale tipologia di contenuti ha una forza sul web e un tasso di crescita senza pari, che dovrebbero portare i marketing managere a “stravolgere” i propri piani di content marketing.
Di seguito alcuni numeri riportati da Hubspot che dovrebbero farvi aprire gli occhi…
- Contenuti “colorati” aumenterebbero la volontà degli utenti di leggere un contenuto dell’80% in più rispetto a un contenuto senza colori.
- Se una persona ascolta un’informazione, ne ricorda circa il 10% tre giorni dopo. Se la stessa informazione viene associata ad un’immagine rilevante, di impatto, le persone tendono a ricordare il contenuto dell’informazione fino al 65%.
- I contenuti di marketing più importanti per chi si occupa di marketing e comunicazione: 45% blog/aree news; 34% contenuti visuali standard; 19% contenuti video. L’aggregato “contenuti visuali” + “video” già supera tutto ciò che è testuale.
- Nel 2016, il 55% dei marketers intervistati da Content Marketing Institute prevede di aumentare ulteriormente e dare priorità ai contenuti visuali.
I contenuti con immagini rilevanti ottengono il 94% di visualizzazioni in più degli stessi contenuti senza un’immagine.
E a proposito dei video nel marketing?
Una cosa che personalmente mi dà molto da pensare è la necessità di realizzare sempre più video all’interno dei piani editoriali di comunicazione. Perché questa esigenza? Basta vedere le seguenti statistiche (e ascoltare quanto ha da dire Marco Montemagno, sempre lineare ed immediato nei suoi ragionamenti).
- Il contenuto visuale con il ROI (return on investments) più alto? Per oltre la metà degli intervistati da Adobe è… il video!
- L’utilizzo della parola “video” in un oggetto di una e-mail o newsletter aumenta la percentuale di aperture del 19% e il click through rate del 65% (fonte: syndacast.com/video-marketing-statistics-trends-2015). Sempre secondo Syndacast, nel 2017 il traffico internet sarà al 74% traffico video…
- I video su mobile? Hanno una crescita inarrestabile… (guarda il grafico qui sotto)
- Contenuti video non significa solo YouTube. Un dato riassume perfettamente la pervasività dei contenuti video oggi: le visualizzazioni di video giornaliere ad aprile 2015 erano di 4 miliardi; a novembre 2015, 8 miliardi…
L’effetto moltiplicatore del visual nel Social Media Marketing
Sui Social, poi, la forza del visuale esplode con ancora maggiore forza:
- I contenuti visuali vengono condivisi 40 volte più frequentemente rispetto a contenuti senza immagini/video
- I post su Facebook con immagini ottengono un engagement pari a più del doppio di quello ottenuto dagli stessi contenuti senza immagini.
- Metà degli under 18 utilizza Instagram; oltre il 40% usa Snapchat
Quali sono gli effetti di questa crescita dei contenuti visuali?
Gli effetti di questa sempre maggiore forza del visual sono dirompenti. A mio avviso si possono così riassumere:
- se vuoi avere successo sui social devi cambiare registro, pena la mancanza di attenzione da parte degli utenti;
- c’è un sostanziale impoverimento dei contenuti che si leggono in internet: funzionano i contenuti “light”, mordi e fuggi. Gli approfondimenti spesso vengono lasciati in disparte, per mancanza di tempo e per pigrizia;
- per “far trovare” al pubblico i vostri contenuti visuali, rimangono sempre molto importanti didascalie e hashtag, che possono favorire la “social search” dei vostri contenuti;
- anche chi fa formazione e divulgazione online dovrà un po’ alla volta adattarsi a questo rapido cambio di forma dei contenuti: la difficoltà sarà quella di riuscire a non abbassare eccessivamente il tono e la qualità della comunicazione;
- siti particolari come gli e-commerce, se ci si pensa, altro non sono che “siti di fotografie”: maggiore è la qualità delle immagini e di tutto ciò che è visuale e maggiori sono le chance di effettuare delle vendite (lo dovete convincere fin dal primo sguardo, il cliente).
Che ne pensate? Come vi state muovendo dal punto di vista dei contenuti visuali?
Fonte principale: http://blog.hubspot.com/marketing/visual-content-marketing-strategy