Influencer marketing: cos’è?
Viralità, reach, engagement, trust. Cos’hanno in comune questi 4 termini? Sono i poteri magici detenuti da un unico grande attore del marketing dei nostri tempi: l’influencer. E cosa rende oggi l’influencer marketing un fattore tale da rientrare a pieno titolo nelle voci di budget di una campagna di successo?
Per dare una risposta bisogna andare proprio al cuore dei protagonisti di questa strategia e capire chi sono gli opinion leader, in grado di fare il bello ed il cattivo tempo rispetto al successo di un brand. Secondo la teoria dell’opinione pubblica, definiamo “soggetto influente” colui che è in grado di influenzare atteggiamenti e opinioni di una vasta fetta di pubblico, grazie alla propria capacità di essere autorevole rispetto a determinate tematiche.
Nel campo del marketing applicato a prodotti e servizi, questa definizione calza a pennello sul ruolo degli influencer, personaggi che sono veri e propri catalizzatori di tendenze e stili di vita, in grado di orientare i gusti e le abitudini di acquisto del target di riferimento.
Perché scegliere un influencer nella tua strategia di marketing digitale?
Vuoi far conoscere il tuo marchio nel modo più efficace e rapido possibile e per questo decidi di affidarti ad un influencer. Il percorso che conduce un brand alla collaborazione con un influencer può variare in base al tuo business, ma – in genere – ottenere una partnership in questo settore non è complicato. Inoltre, se ben costruita, questa strategia aumenterà la validità della tua proposta, il tuo posizionamento sulla rete e attirerà nuovi clienti.
La “carriera” dell’influencer, o imprenditore del contenuto digitale, come ama farsi chiamare chi svolge questa professione, è in ascesa vertiginosa, tanto da meritare un vero e proprio corso universitario. Non si diventa, quindi, influencer per caso, anche se ogni giorno su Instagram vedi spuntare nuovi sedicenti promoter di questo e dell’altro prodotto. Se decidi di indirizzare la comunicazione del tuo brand verso un target selezionato attraverso il marketing d’influenza, è necessario saper riconoscere un influencer reale da uno fasullo. Oggi ti daremo qualche suggerimento utile per smascherare chi prova ad ingannarti!
Come riconoscere un falso influencer?
Senza dubbio, ad oggi, veicolare i tuoi prodotti attraverso l’autorevolezza di un content editor con un seguito consistente è una strategia che si rivela vincente. Presta attenzione però, perché l’Influencer – oltre a promuovere un prodotto/servizio – è colui che si incarica di trasmettere i valori del tuo brand. Per questo motivo non puoi affidarti ad una scelta casuale e rischiare che il tuo investimento economico non sia efficace o – addirittura – ti danneggi.
Quindi non lasciarti ingannare e fai attenzione agli impostori!
Ci sono diversi modi per comprendere se un influencer è un vero trend setter, con un seguito attivo e coinvolto. Di seguito te ne sveliamo qualcuno.
Tanti follower, poca partecipazione
Molte figure dei social network hanno migliaia di follower che sono letteralmente insignificanti. Per allargare la propria fanbase agli occhi dell’utente questi millantatori acquistano schiere di follower fittizi (profili non definiti, senza immagini e con nomi altrettanto strani) che non interagiscono affatto con i contenuti. A differenza di quanto, ingenuamente, i male informati credono, il numero di commenti o di “mi piace” non è più una garanzia di un’influenza autentica. Il mondo social è pieno di tool e bot che consentono di automatizzare le interazioni sotto i contenuti postati da qualunque profilo. I grandi numeri non si traducono sempre nell’azione di selezione o acquisto della tua offerta, incrementando il tuo fatturato.
Un piccolo trucco è guardare il divario che esiste tra la fanbase e la qualità della partecipazione ai post. Quando l’engagement è finto e le risposte ai post pubblicati sono i soliti commenti “bello”, “greatpic”, “seguimi, ricambio”, emoji, ecco, siamo nel terreno di un falso influencer!
Qualità della community
Un elemento utile per diffidare da falsi profili riguarda la provenienza dei follower: una community proveniente quasi nella sua interezza da un Paese non italiano deve destare qualche sospetto, perché purtroppo non è il riflesso di una comunità impegnata e interessata ma solo una lista di nomi acquisita per fare numero.
Tipologia di adv
Un falso influencer sponsorizza qualsiasi cosa ed in maniera del tutto non contestualizzata. Non rappresenta una personalità di rilievo per la sua nicchia e non ha un interesse o una autorevolezza dichiarata in un ambito specifico.
Al contrario, gli influencer professionisti di settore hanno all’attivo collaborazioni di rilievo con brand validi e legati ad uno specifico campo d’azione: beauty, tech, wellness, food, ecc., ad ogni livello della loro popolarità sui social. Non è necessario vantare milioni e milioni di seguaci: si può essere anche nano e micro influencer, ma esprimere contenuti utili e di valore per la fetta di pubblico che ti segue e costituire una valida risorsa per un brand.
Sotto l’aspetto economico, chi lavora nel modo corretto dispone quasi sempre di un listino prezzi per la sua collaborazione con il brand e sa già prospettarti una serie di attività da intraprendere, lasciando poco e niente all’improvvisazione.
Essere ingannati è semplice: mettiti ai ripari
Poiché l’argomento dei falsi influencer attanaglia molti brand che investono in pubblicità, non mancano società digitali che si occupano di smascherare questi impostori, che per ottenere prodotti gratuiti o vacanze all inclusive senza spendere nulla, farebbero di tutto.
Mediakix, una società digitale negli Stati Uniti ha condotto, qualche tempo fa, un esperimento per mostrare come è semplice incappare nella rete dei falsi influencer.
Mediakix ha creato due account falsi su Instagram: uno rivolto alla moda, l’altro al settore di viaggi e turismo. Nel primo caso, è stato realizzato un profilo utilizzando un modello con tanto di servizio fotografico. Per la seconda attività è stato aperto un profilo le cui foto usate sono immagini di stock che ritraggono una bellissima giovane donna bionda. La società ha acquistato senza ostacoli una lista di follower, commenti e Mi piace. E così, i due account hanno acquisito in poco tempo la somma di 80.000 follower. I numeri hanno generato contatti per collaborazioni che sono state portate avanti con questi influencer inesistenti. Solo poche settimane prima, i profili non esistevano agli occhi del pubblico, ma nello scouting dei social, affidandosi alle sole immagini, a feed accattivanti e ben costruiti, l’inganno ha preso vita senza generare alcun tipo di valore per il brand.
Getfluence: servizio tangibile e affidabile
Come vedi, ci sono piccoli accorgimenti che possono aiutarti a contrastare i falsi influencer, ma il web è un luogo pieno di insidie costruite in modo sempre più credibile ed è necessario stare attenti. Ad aiutarti a districarti in questo mondo, però, ci sono anche alleati preziosi e trasparenti, come piattaforme che mettono in contatto – in modo assolutamente professionale e cristallino – i blogger e i brand.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, infatti, i blogger che costruiscono la propria autorevolezza online rispetto ad un argomento di cui sono esperti sono tutt’altro che poco interessanti per le community di una nicchia. E di conseguenza, per un brand diventano personaggi di riferimento su cui puntare per ampliare la portata del messaggio.
Se vuoi sperimentare anche tu questo tipo di visibilità per il tuo brand, scegli un servizio come getfluence.com, che ti consente di arginare le trappole dovute all’aumento di falsi influencer.
Piattaforma completamente orientata ai blog e ai siti influenti e specializzata nella connessione tra inserzionisti ed editori, ti consente di trovare il blogger in linea con la tua identità. Sono presenti sulla piattaforma innumerevoli categorie merceologiche tra le quali puoi trovare quella più in linea con il tuo brand. Questo servizio di PR online è il luogo di editori affidabili e seri, nessuna sorpresa per la partnership che stai per concordare se sei un inserzionista. E questo perché la selezione per entrare a far parte del database dei siti del servizio segue parametri stringenti e di qualità, per far sì che una volta veicolato, il tuo contenuto ottenga il giusto impatto. Inoltre, non ci sono costi di abbonamento, paghi solo nel caso in cui chiedi al tuo editore di produrre un contenuto, secondo le tue modalità.