L’intervista di oggi torna su un tema necessariamente caro a chiunque si occupi di Digital Marketing e Affiliazioni: la link building. L’abbiamo trattato recentemente, cercando di identificare i costi di un’attività di link building. Per fare un passo in più, però, dobbiamo parlare con gli esperti. Per questo motivo abbiamo fatto qualche domanda a Cristian Uguccioni, alias Massimiliano Del Rosso.
Max, a te la parola!
Il mio nome è Cristian Uguccioni, ma nell’ambiente SEO sono conosciuto con lo pseudonimo “Massimiliano (Max) Del Rosso”.
Sono un SEO un pò atipico in quanto mi occupo solo ed esclusivamente di link building ed ho una clientela particolare: i miei clienti sono tutti colleghi. Così come anche il migliore dei chirurghi necessita della collaborazione di un bravo medico anestesista, grazie all’esperienza e ad un network di quasi 200 siti proprietari – supporto i colleghi (agenzie e consulenti SEO) nelle attività di link building finalizzate al migliorare il posizionamento dei siti web dei loro clienti.
Link Bulding: come farla, gli errori da evitare, gli step per i nuovi siti
1. La link building è fondamentale per chiunque abbia un sito web?
Non sempre, non necessariamente. Dipende molto dalla nicchia, dai competitors e da eventuali altre strategia off page. In alcuni casi, non tantissimi per la verità, ci si può posizionare anche senza ricevere link; è il caso di nicchie molto ristrette con concorrenza praticamente assente.
In altri casi ci si può posizionare senza dover acquistare link, ovvero senza fare link building, in quanto possono arrivarne di spontanei; è il caso di progetti particolarmente innovativi o “bizzarri” che possono godere di una certa notorietà sui mezzi di comunicazione che si traducono poi anche in backlink.
Diciamo però che si, per l’uomo qualunque che ha il sito qualunque, sostanzialmente in un buon 90% dei casi, è fondamentale fare della link building fatta bene, con tutte le accortezze del caso perché avere contenuti di qualità e migliori dei competitor non basta se gli altri fanno link building e tu stai li a guardare.
2. Gli errori da non fare in una strategia di link building, secondo te?
Ce ne sono diversi, alcuni dei quali commessi con una certa frequenza anche da numerosi addetti ai lavori, a riprova di come la link building sia una “disciplina” a se stante dalla SEO e che, affinché venga fatta bene, necessita di esperienza e specializzazione. Ed in fondo è anche questa la ragione per la quale sempre più consulenti ed agenzie si avvalgono della collaborazione di figure professionali come la mia.
Il più comune degli errori riguarda il testo di ancoraggio e la coerenza di questo rispetto al senso della frase in cui è inserito e rispetto alla pagina da linkare. C’è questa brutta abitudine di fare anchor text stile “vu cumprà” del tipo “idraulico roma prezzi“, che non solo è pericolosa ma nel medio periodo non porta nulla di più rispetto alla più naturale “pagina con i prezzi per un intervento idraulico nella città di Roma”.
Inoltre, ammesso e non concesso che “idraulico roma prezzi” sia un anchor che possa andar bene, dovrebbe semmai linkare una pagina dove vengono realmente citati i prezzi, e invece no, perché molto spesso linkano la home, che nulla c’entra. Sulla questione della coerenza delle anchor text ho di recente pubblicato un articolo sul mio blog dal titolo “Link building: 3 consigli per backlink davvero efficaci“.
Un altro errore frequente riguarda la spasmodica ricerca di siti tematici da cui ottenere il backlink. Ben vengano siti che trattano lo stesso tema o argomenti correlati rispetto al tema trattato dal sito che dobbiamo linkare, ma non fossilizzarsi mai nel voler ottenere solo ed esclusivamente link da questi siti. Un profilo link naturale non è mai composto solo ed esclusivamente da link da siti a tema.
Altro errore commesso con una certa frequenza è quello di non dare il giusto peso ai link nofollow e alle citazioni.
Sappiamo bene che i nofollow non passano link juice e pertanto non sono direttamente utili ai fini del posizionamento. Per questa ragione, molti – sbagliando – non li prevedono nella loro strategia di link building. In realtà, questi link rappresentano comunque dei segnali di cui il motore di ricerca tiene conto. Nell’ottica di andare a creare un profilo link che sia il più naturale possibile, è necessario avere anche dei nofollow. Idem per le citazioni: anche queste rappresentano un segnale di cui il motore di ricerca tiene conto.
Altri errori sono lo scambio link diretto, la frequenza di acquisizione dei backlink rispetto allo storico precedente del sito e rispetto ai suoi diretti competitor, il fatto di valutare i siti da cui ottenere link basando tutto su 2 “numeretti” delle varie metriche SEO dei vari tool, ed il fatto grave di ignorare di colpevolmente la struttura delle url (permalink) dei siti da cui ottenere link. (http://www.sitoesempio.it/guest-post/ è mille volte meglio di http://www.sitoesempio.it/categoria/anno/mese/giorno/guest-post/).
3. Ipotizziamo un classico caso: sito web nuovo o quasi, con poche visite naturalmente. Quali sono i passi da seguire per far aumentare le visite?
Su siti nuovi consiglio sempre di pianificare una attività della durata di non meno di 12 mesi.
Inizialmente consiglio di publicare guest post contenenti citazioni testuali sia del brand che delle varie url del sito (home e pagine interne).
Contemporaneamente iniziare a far arrivare link nofollow su anchor brand, url nudo e anchor di tipo navigazionale (es. clicca qui, vedi questa pagina, etc) misti con qualche link follow sempre sulle predette anchor text, molti più nofollow che follow.
Dopo i primi 3/4 mesi possiamo invertire il rapporto, meno nofollow e più follow, e possiamo iniziare a linkare sia la home che le pagine interne su anchor text manipolative su anchor phrase coerenti e pertinenti del tipo “per farsi un idea sui prezzi di una ristrutturazione di un appartamento a Roma” , senza mai smettere di linkare anche su brand, dominio e url nudo.
Sporadicamente possiamo anche linkare su anchor text esatta purché non sia stile “vu cumprà”, come ad esempio es. “prezzi per la ristrutturazione a Roma” .
Generalmente nei primi 6 mesi do mai troppo peso al posizionamento delle keywords perché il lavoro dei primo semestre lo considero propedeutico a quello del secondo, periodo dove invece andrà fatto un lavoro molto più mirato sia per quanto riguarda i contenuti da pubblicare (guest post) sia per quanto riguarda anchor text e url da linkare.
4. Su cosa è meglio puntare tra contenuti e link building? Qual è il giusto rapporto tra quantità-qualità dei contenuti e link da procurare al sito?
Fare link building su siti con contenuti di scarsa qualità, peggio ancora se pochi, è un pò come mettere la cravatta al maiale.
Sempre maiale resta, anche con la più bella delle cravatte. A parer mio fare link building su contenuti scadenti significa buttare soldi al vento. Mi capita spesso di rifiutare di mettere mano su certi siti. E’ fondamentale che i contenuti del sito da linkare siano di qualità, ma è altrettanto importante che siano di elevata qualità anche i guest post in cui andremo a piazzare i nostri backlink. Con la link building vai a valorizzare qualcosa che di per sé deve essere già buono. Non puoi valorizzare il nulla.
5. A tuo parere, esiste una proporzione da rispettare tra link follow, link no follow e citazioni?
A mio parere esiste il buon senso. Detta così sembra facile ma è di tutta evidenza come questo aspetto sia un problema per tanti, altrimenti come spiegare certi profili link di certi siti? Nofollow e citazioni devono esserci in misura cospicua perché rendono il profilo naturale. Piuttosto occorre fare attenzione alla ripartizione percentuale dei vari tipi di anchor text, in particolare quelle su keyword esatta. Mai abusare di link su chiave esatta perché il rischio, grande, è quello di subire una pesantemente penalizzazione.
In linea di massima io tengo una percentuale di link su url nudo di circa il 15% o inferiore, una percentuale di link su anchor brand e dominio (con e senza www, con e senza http) di circa 60% o inferiore, una percentuale di anchor text a frase (più di 6 parole) di circa 10% o meno, una quota di link su anchor text navigazionali di circa il 10%, e per finire link su anchor text esatta in una percentuale di circa il 5%.
Questi sono solo valori di massima che non vanno bene per tutto e per tutti perché la questione cambia da nicchia a nicchia. Prima andrebbero studiati i profili link dei competitor e solo dopo andrebbero pianificati quanti link, di che tipo ed in che misura.
6. In una strategia di link building le pagine del tuo sito non sono tutte uguali: come distribuire i link tra home page, pagine principali, sotto pagine, news?
Personalmente sono convinto che un profilo link che che voglia risultare naturale deve ricevere citazioni e link che chiamino in causa quasi tutte le pagine del sito, anche quelle che reputiamo non “utili” al fine del posizionamento delle key di nostro interesse.
Di certo è un errore linkare sempre e solo la home, errore che si può anche pagare a caro prezzo. Indubbiamente l’attività di link building si concentrerà maggiormente su quelle pagine di destinazione legate alle parole chiave principali del sito.
Dovete “investire” per linkare anche le pagine per le quali non spendereste un centesimo e dovete farlo usando tutta una seria di anchor per le quali non avreste mai pensato di spender soldi.
Ricordatevi che la bistecca è buona perché c’ha pure l’osso, che non si mangia ma senza il quale non sarebbe così gustosa.
7. Cosa hai imparato con l’esperienza, quando parliamo di un progetto SEO?
Ho imparato quanto sia strategico e fondamentale effettuare una corretta keywords research prima di scrivere dei guest post in cui piazzare il backlink ed ottimizzare l’articolo per queste keyword. Procedura, questa, sottovalutata da tanti.
Ho imparato che potenziare backlinks dall’interno, mediante la pubblicazione di 3/4 articoli ottimizzati su chiavi correlate e con link al post principale, quello che contiene il backlink, è un accorgimento che può dare grandi soddisfazioni, con rischi pari a zero, e portare un progetto SEO a fare il salto di qualità.
8. Recentemente Google ha introdotto due nuovi tipi di link: rel=”ugc” e rel=”sponsored”. Cosa ne pensi?
Penso che non cambierà nulla. Ma poi dipende da chi si prendono link.
Certi siti o network prevalentemente gestiti da chi la SEO non sa nemmeno cosa sia potrebbero anche approfittarne, segmentando (e aumentando i prezzi) la loro offerta, della serie “guest post con link follow a X euro e guest post con link rel=”sponsored” a Y euro“. Nessun problema invece per chi si avvale di professionisti come me, ci pagano per avere dofollow e dofollow avranno, sempre.
Una cosa è certa: io non vorrei mai avere link con rel=”sponsored”, magari su un anchor text poco naturale e che ho utilizzato anche anche in altri guest post su altri siti.
Grazie Max! Di seguito i suoi riferimenti, per chi volesse contattarlo:
Max Del Rosso: http://www.ilmioposizionamento.it/(Email: info@ilmioposizionamento.it)