Come procurare link in ingresso naturali al tuo sito: 3 modalità testate

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Backlinko, big del settore digital in fatto di link building, ha aggiornato la propria guida sull’ottenimento di link per i propri progetti digitali, cosa fondamentale se si vuole iniziare una scalata sui motori di ricerca.

Dopo aver analizzato oltre 1 milione di risultati su Google, alla fine emerge il solito fatto – duro a morire:

i link in ingresso da altri siti web sono il fattore numero 1 per la visibilità su Google.

Ovviamente quando si parla di link in ingresso, si fa riferimento principalmente alla qualità dei siti che linkano (in termini di autorevolezza), più che alla “quantità”. Ma ci sono anche tante altre variabili: la precisione del testo di ancora utilizzato per linkare, se il link è do follow o no follow, dove è posizionato il link all’interno della pagina, quanti link sono presenti nella url del sito che ti linka, etc…

Fin qui nulla di nuovo.

Proviamo a capire il punto di vista degli esperti, semmai, su una questione che sta a cuore a tutti i lettori di Alverde:

come favorire e ottenere link in ingresso?

Come favorire i link in ingresso al tuo sito

Content Marketing per favorire la link building

Non basta pubblicare in quantità (anche se è decisamente utile); è bene orientarsi, talvolta, verso contenuti che più facilmente possano essere linkati. Ok, si possono produrre guest post ma, di fatto, è un’azione push che andiamo a fare per ottenere questi benedetti link. Per ricevere link con una modalità “pull” partendo direttamente dai contenuti che produci di settimana in settimana, ecco su cosa conviene scommettere:

  1. Elementi visivi, come immagini, infografiche, tabelle, griglie riassuntive… qualunque modo di presentare un contenuto attraverso una modalità “visiva” tende ad essere linkato con maggiore facilità da altri siti web, che cercano sintesi e contenuti di immediata lettura. Esempio: l’infografica presentata da Backlinko sui fattori SEO On-Page è stata linkata oltre 2600 volte (> 2601 con il nostro link di oggi!).

Se fai uso di grafiche, puoi anche verificare chi l’ha utilizzata nel web senza averti citato. Lo puoi fare caricando la tua immagine su https://images.google.com/ e individuare la lista di pagine web che hanno ripreso tale immagine. Una semplice visita a questi siti ti consente di capire chi non ti ha linkato e richiedere un opportuno rimando al tuo sito.

Google reverse search images

  1. Contenuti con liste di argomenti, suggerimenti, azioni, “modi per”. Il contenuto schematizzato per punti o con elenco numerato consente di arrivare immediatamente al nocciolo della questione, senza perdere tempo. Anche in questo caso, la facilità e la rapidità di lettura danno al lettore un plus, che ritiene utile condividere.
  2. Ricerche, studi, sondaggi. Si tratta di pezzi di informazione inediti, nuovi. L’investimento di tempo e risorse nel produrre tali contenuti è elevato, ma permette di immettere sul web un contenuto totalmente innovativo, non copiabile (la ricerca è condotta da un preciso team o gruppo di studio, è quindi arduo appropriarsene). Un contenuto di questo tipo è più unico che raro: altri blogger e editor vari ne percepiscono il valore, conseguentemente lo linkano con facilità.
  3. Guide approfondite. Si tratta di un contenuto differente dal precedente, non fosse altro perché si sceglie un argomento e lo si affronta in profondità. L’obiettivo qui è quello di creare la pagina web più completa e dettagliata in assoluto su una tematica precisa.

Aggiornamento e tecniche per la stesura dei Contenuti

Sempre a livello di contenuti, è bene lavorare anche sull’aggiornamento degli stessi: un update costante serve eccome quando si tratta di motori di ricerca, dato che Google, ad esempio, valuta la “freshness” della pagina web.

Non solo: sia in fase di prima stesura che di aggiornamento, una tecnica ormai arci-nota è la “Skyscraper Tecnique”, con cui unire diverse fonti così da affrontare tutto lo scibile su un argomento e aggiungerci la propria esperienza. Il risultato sarà quello di produrre un contenuto rilevante e superiore a qualunque altro contenuto pubblicato sul tema.

Scoprire quali sono i siti con il link facile…

Questa procedura è piuttosto ingegnosa: scoprire i siti che potrebbero linkare i tuoi contenuti con facilità è possibile e non richiede nemmeno troppo tempo. Ecco una procedura:

  • cerca su Google i siti meglio posizionati sulla chiave di ricerca di tuo interesse;
  • prendi i primi risultati e analizzali con Ahrefs (sezione “Backlinks”) o strumenti analoghi per scoprire da quali altri siti sono linkati;
  • contatta questi siti via e-mail segnalando il tuo contenuto da linkare.

Se un sito linka molti altri siti (anche concorrenti tra loro), è facile che possa linkare anche te.

Un meccanismo analogo funziona sfruttando add-on Chrome come “Check My Links” che permettono di verificare per un sito la presenza di “link rotti”, ossia diretti a url non più valide. Ecco che contattare tali siti spiegando di aver apprezzato il loro articolo e segnalando il link rotto, può essere un buon pretesto per offrire il tuo contenuto come risorsa da linkare al posto del link 404. Ben inteso: va fatto solo per pagine web che trattano una tematica coerente con il tuo sito.

Conosci altri modi per favorire la link building naturale?

 

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