La notizia non è più nuova, ma ha suscitato comunque un certo “battage” online: sarà presto possibile vendere direttamente su Facebook e su Instagram, partendo dalla vetrina prodotti (già esistente) ma con la possibilità di chiudere il carrello direttamente sulla pagina Facebook o sul canale IG.
Bella notizia per chi lavora già con successo con i Social Network, per chi ha largo seguito Social e per tutte quelle piccole attività (magari locali) e per gli artigiani, che spesso non hanno le competenze e la forza economica di investire e mantenere un sito e-commerce propriamente detto.
Le critiche non sono mancate: si è detto addirittura che sarà il “nuovo Google plus” o che non potrà mai rappresentare un’alternativa seria agli e-commerce: ok per le grandi aziende, ma può comunque essere un’alternativa per i big, e un nuovo strumento centrale per le realtà locali di cui sopra.
Se ci riferiamo a Facebook, parliamo comunque di un canale di comunicazione con circa 3 miliardi di iscritti al mondo: semplificando, possiamo quasi dire che al mondo una persona su due è iscritta a Facebook e sa – più o meno – come si usa. A ciò si aggiunga la platea di Instagram, ed ognuno potrà trarre le proprie considerazioni.
Il tutto condito dalla rinnovata propensione all’acquisto online (causata anche da pandemia e relativo lockdown) e le premesse diventano improvvisamente più che buone.
Le caratteristiche dell’AI di Facebook che renderanno vincente vendere tramite le pagine Fan e i canali Instagram
Emergono giorno dopo giorno sempre più dettagli e particolarità relativamente a Facebook Shops (così si chiama), che sottolineano le differenze con flop famosi come Google Plus ed evidenziano, a mio modo di vedere, il potenziale eccezionale dello strumento.
Potrebbero essere più favorevoli anche le tempistiche dato che, oltretutto, Google Plus appartiene già ad un’epoca passata ed aveva finalità “nebbiose”, poco chiare: nasceva con il generico intento di essere “il Social Network di Google”, in risposta a Facebook.
Ma quale bisogno risolveva? Nessuno.
Il caso qui è totalmente diverso: risolve bisogni concretissimi; parte da una base utente senza pari; batte sul tempo ancora una volta Google che (si mormora) starebbe muovendosi per replicare un modello di vendita simile tramite Google My Business.
La grande forza di Facebook Shops, comunque, risiederebbe in un’AI straordinaria. In questo articolo pubblicato direttamente da Facebook, si possono conoscere le funzionalità di riconoscimento automatico di prodotti, anche senza indicazioni testuali esplicite a corredo dei prodotti. Ciò permetterà anche di travalicare la diversità di lingue parlate su Facebook. Così, quando un utente in Italia cercherà un tappeto, potrà vedere tappeti in vendita da tutto il mondo…
Tra le caratteristiche più rilevanti:
- Identificazione dei prodotti in base alle immagini (almeno per alcune categorie più comuni di prodotti)
- Tag automatico di prodotto
- Vista a 360°: sostanzialmente permetterà la possibilità di ruotare l’oggetto in vendita, come se fosse in 3D, per poterlo osservare come se fosse realmente tra le nostre mani.
- In fase di studio: la possibilità di vedere oggetti coperti o parzialmente coperti (ad esempio una maglietta indossata sotto a una giacca).
Questa tecnologia si proietta però anche verso il consumatore, in una sorta di “scouting” dei suoi gusti.
Ad esempio sarà possibile “scansionare” il proprio ambiente di lavoro o la propria camera (sempre a titolo d’esempio) per dare la possibilità all’AI di comprendere il tuo stile e proporre prodotti in linea con i tuoi gusti. Prodotti che potrai provare virtualmente, per capire come ti stanno addosso.
Per capire meglio di cosa sto scrivendo e comprendere appieno le potenzialità dello strumento, consiglio la visualizzazione di questo video:
Google Plus chi??